La Politica e il Sogno II
La politica, così come l’economia, dipende dalla nostra psicologia
Intervenire sull’economia cercando di darle una direzione attraverso metodi e strumenti di carattere economico, non è altro che il metodo di una scienza isolata, chiusa in se stessa. È come cercare di cambiare le immagini proiettate su uno schermo grattandolo con le unghie. Quando le immagini appaiono sullo schermo piatto dell’esistenza, e ci sono visibili, significa che sono già irreparabilmente proiettate.
Altrettanto con gli ‘accadimenti’ economici
Questi sono già ” accaduti”. Si tratta in realtà della materializzazione di una psicologia. L’unico modo per cambiarli è tornare alla loro causa: il pensiero che li ha proiettati. Continuando con la nostra metafora, dobbiamo tornare al proiettore e all’immagine del film.
La politica è così com’è a causa della nostra psicologia
Le conclusioni a cui siamo giunti sono valide sia per l’economia che per la politica. La politica è così com’è a causa della nostra psicologia. La satira di Swift nei Viaggi di Gulliver è ancora ferocemente attuale. A Lilliput vi erano due parti in lotta: c’era chi voleva aprire l’uovo dal punto più stretto e dall’altra chi voleva aprirlo dal punto più largo. In tutte le epoche difficilmente le ragioni che dividono due fazioni sono state altrettanto pretenziose. Ciò che plasma il mondo è la divisione, la mancanza di unità e la mente conflittuale dell’uomo.
La politica e il pensiero conflittuale
Il mondo è una proiezione della nostra psicologia.
Una psicologia conflittuale guidata da istinti razziali e territoriali, basata su una visione predatoria del mondo, su una logica binaria, duale, dove opposizione, contrasto, antagonismo e competizione sembrano una parte permanente e indispensabile della storia dell’uomo. La politica è intesa come un’attività faziosa basata sull’egoismo e sulla cieca affermazione dei propri interessi e di quelli del proprio gruppo rispetto agli altri.
Continuerà ad esistere mentre la maggior parte dell’umanità pensa e sente negativamente ed è governata da emozioni malate.
L’uomo è un progetto incompleto, un essere imprigionato che crede di essere libero – una moltitudine frammentata che crede di essere un’unità. “L’uomo è una corda su un abisso teso tra la bestia e il superuomo”, comprese Nietzsche. Egli temeva un’epoca in cui l’umanità “non punterà più la freccia dei suoi desideri al di fuori dell’uomo e la corda del suo arco avrà dimenticato come vibrare”.
La psicologia ordinaria, che nel nostro studio chiamiamo orizzontale, è quella di un essere che manca di unità interna, di temperamento frettoloso, suscettibile, agitato internamente da una legione di emozioni, pensieri e desideri contrastanti che lo tirano in direzioni opposte e lo lacerano, creando conflitti, divisioni, criminalità e guerre all’esterno.
La Politica ne è lo specchio.