Estratto da ‘La Scuola degli Dei’

Il “gioco degli incontri” ti permetterà di comprimere il tempo

 

“…Il “gioco degli incontri” ti permetterà di comprimere il tempo… conoscerai di te quello che un uomo ordinario non riuscirebbe a mettere insieme neppure in dieci vite. Per te il mondo è troppo reale. Solo il gioco ti libererà da questa descrizione pietrificata, rigida, e ti permetterà l’accesso a una visione più fluida, più liquida, del mondo.

Il mondo è un’emozione

Gli incontri ti serviranno a misurare il tuo grado di responsabilità, ti insegneranno a conoscerti in profondità… Realizzerai che ogni uomo o donna che incontri è una parte sconosciuta di te, un’opportunità per vedere una tua ferita, una tua malattia nascosta e poterla guarire In realtà gli altri sono stati l’Essere che si realizzano nel mondo degli eventi… Gli altri sono tempo”.”

D. E chi rinuncia alla propria vita per gli altri? Chi li incontra con lo scopo di aiutarli e di guarirli? I Missionari?”

Elio. Anche il missionario va ad incontrare sé stesso, i suoi dubbi, le sue paure, la sua divisione Va tra i superstiziosi per vincere la sua superstizione Va nel mondo della sofferenza per guarire le sue piaghe, per risalire alla fonte, alla vera causa. E anche se ne è inconsapevole e crede di fare per gli altri, in realtà sono gli altri che stanno facendo per lui, che si stanno prendendo cura di lui.

 

“Una volta capito quali stati in sé stesso hanno reso necessario quella sua missione, sarà guarito e smetterà di fare il missionario. Metterà qualcun altro al suo posto e passerà oltre.”.

“In quanto a chi incontrerai, per ora ti basti sapere che sarò Io stesso ad individuarli e indicarteli. L’importante per te è imparare a vedere. Se vedi avrai fatto tua la storia di quell’uomo o di quella donna e d’un colpo ti accrescerai del risultato di anni di esperienze, di sforzi, di sacrifici, di successi e cadute.

“Vederli” significa riconoscerli dentro di te come ferite da cicatrizzare, organi da guarire. “Vedere” significa perdonarsi dentro. Allora ogni incontro diventa un gradino su cui poggiare il piede e andare oltre.

Ovunque si incontrino, per pochi istanti o per anni, nel deserto o in un business, due uomini formano inevitabilmente una piramide, si dispongono a livelli diversi di una scala invisibile rispettando un ordine interiore, matematico, una gerarchia planetaria fatta di luminosità, di orbite, di massa e di distanza dal loro sole

L’umanità così com’è non cerca la sua guarigione Non la vuole. È costretta a progredire meccanicamente, sotto la spinta di forze ignote… La sofferenza ed il dolore sono la forza motrice della sua evoluzione

E anche se sembra che la maggior parte degli uomini abbia barattato il proprio progresso per le apparenti sicurezze di una carriera, o per il miraggio di una ricchezza economica o di un successo artistico, in realtà anche l’uomo più ordinario non può sfuggire ad un involontario, meccanico, impercettibile processo di guarigione Il lavoro nelle organizzazioni, l’affanno dei ruoli, gli antagonismi, la sofferenza e i problemi che la vita immancabilmente gli presenta, formano nel loro insieme una disciplina necessaria che lo migliora e lo proietta verso zone più alte di libertà…

È un sistema molto lento una vita intera potrebbe non bastare per fare un solo millimetro nella verticalità dell’Essere

Sei ancora intrappolato in quello che credi di essere Per questo quello che veramente osserverai negli incontri non è chi sei ma chi non sei, l’uomo che hai creduto di essere

Nel gioco non c’è niente da pianificare Dovrai inventare all’istante e recitare intenzionalmente ruoli e linguaggi di esistenze mai vissute L’attimo ti suggerirà la strategia, le parole da usare e tutto quello che devi sapere per soddisfare l’incontro.»

Gli altri ti rivelano, ti misurano
e riflettono impeccabilmente il tuo grado di responsabilità.

Ogni uomo che incontri è una porta. Può impedire l’accesso o trasformarsi in un gradino per andare oltre. Ogni incontro ti misura e determina il tuo posizionamento sulla scala della responsabilità umana. Ricorda! Gli altri sono te!… Nel ‘gioco’ non potrai incontrare nessun altro che te stesso… Nello spazio di pochi secondi dovrai sapere quale parte di te ti è davanti, e dovrai all’istante capire lo scopo di quell’incontro, quale maschera indossare, e sostenere il ruolo che l’altro, uomo o donna che sia, vuole che tu interpreti

La differenza tra voi, nel gioco, è che tu sai di recitare e l’altro recita non sapendo e l’altro recita non sapendo È una distanza infinita, una differenza di eternità. Una differenza che ti permetterà di scalare verticalmente, a velocità elettronica, la piramide dei ruoli umani conquistando posizioni che nel mondo orizzontale richiederebbero anni o intere generazioni per essere raggiunte.