Esiste qualcosa che non si trova in nessuna parte del mondo

Eppure c’è un ” luogo ” dove puoi trovarla

Questo ‘luogo’ non è così lontano, si trova esattamente dentro di te e tu sei incoraggiato a vivere ogni giorno con questa grande responsabilità.

La favola di Pinocchio inizia con un dialogo tra l’autore e il lettore, interessante espediente letterario di cui l’autore si serve per attirare l’attenzione dei lettori dentro una storia la cui fine si dipinge sin dall’inizio:

“C’era una volta…un Re! Diranno subito i miei piccoli lettori.

No, ragazzi, avete sbagliato! 

C’era una volta…un pezzo di legno”.

È divertente questo incipit. Un uomo che non capisce, che non è in grado di capire, si dice che ha una testa di legno. La natura non si cambia. Pinocchio, infatti, quando ha fame, mette la cucina sottosopra nel tentativo di mangiare tutto ciò su cui mette mano. Anche se, apparentemente, è vivo, la sua vera natura organica prevale, è insaziabile, addirittura si rovescia un secchio d’acqua per annaffiarsi come una pianta.

Un uomo comune è schiavo della natura, governato dalla natura e obbediente alla natura. Un uomo integro, invece, un Dreamer, nella sua immobilità, lavora in tutte le direzioni. Attraverso un processo inside-out, fa apparire e governa il gioco della natura. Contiene la vita in tutte le sue forme. 

Attraverso la sua ritrovata volontà, può muovere le montagne nel mondo degli eventi.

Per l’uomo comune, il mondo interiore non esiste: è preoccupato esclusivamente della parte esteriore e fa affidamento sulle cose al di fuori di sé. È necessaria un’inversione: l’uomo reale è tale se si nutre dall’interno. Nella versione di Pinocchio della Walt Disney, la fata turchina dandogli vita aggiunge: “Sei vivo, ma non sarai un bambino vero fino a quando non sarai in grado di essere coraggioso, sincero e generoso”. Gli concede, quindi, delle ali temporanee con le quali egli, in modo incauto, tenta di volare verso il sole. Cade ripetutamente, ritornando ogni volta allo stesso punto di partenza, e peggiorando la sua situazione. Non diventerà mai reale!

Cadranno le ali, incollate con la colla dell’autogiustificazione; solo chi ha costruito delle ali reali (re – ali!), è in grado di affrontare la grande avventura. 

Chi vince la propria divisione interna, elimina anche l’apparente divisione esterna 

Nella Scuola degli Dei, il Dreamer denuncia la natura meccanica dell’uomo ordinario, lo stato di dipendenza da circostanze ed eventi esterni che apparentemente condizionano la vita del protagonista. Pinocchio è un burattino, mosso cioè da forze esterne, proprio come l’uomo reattivo che non può fare altro che comportarsi sempre allo stesso modo ripetendo sempre gli stessi errori. In entrambe le storie, i protagonisti non sono in grado di cambiare.  L’uomo ordinario non fa errori. 

Una macchina non fa errori: obbedisce fedelmente al programma per cui è stata creata. Non può cambiare la sua natura, il suo destino, non può uscire dal suo ordine meccanico.

Pinocchio, apparentemente, ogni volta che riparte, ha buone intenzioni; ma queste, alla fine, non sono sufficienti perché gli manca la Volontà.

Nel Libro, “The Technology of the Dreamer” ho scritto

“Il vero successo è la scoperta di quel tesoro sepolto nelle parti più nascoste dell’essere di te stesso che è alla base di tutte le vittorie: la “Volontà”.

Il lavoro di Scuola consiste principalmente nel disseppellire la volontà. I principi del Lavoro ti guideranno e la volontà, nel rivelarsi ti farà padrone e signore di tutto il mondo. La Volontà è il Sogno in azione.

Se ascolti te stesso, se noti ciò che senti, quello che sembra stia accadendo dentro di te proprio in questo momento, è quello che succede durante tutto il giorno, per tutti i giorni della tua esistenza. Identificato come sei con il mondo, non è possibile ti renda conto che certi stati d’animo, che raramente sei in grado di vedere dentro di te, governano la tua vita. Incombono su di te, ti opprimono e ti sottopongono, ogni giorno, a migliaia di morti interiori fino a portarti a quella finale: la morte fisica.

L’uomo comune è condannato a morte dalle sue stesse mani. Pinocchio rischia di morire bruciato, fritto, annegato, impiccato, morto di fame e, addirittura, divorato da un enorme pesce. Ma tutto è frutto delle sue scelte. In lui è impellente il bisogno di fare esperienze, andare alla scoperta del mondo e perdersi.

Il miglior indicatore del tuo livello di comprensione è il modo con cui affronti le sfide della vita e gli attacchi che arrivano. È possibile utilizzare le sfide della vita per svegliarti, oppure puoi lasciare che ti trascinino in un sonno ancora più profondo. 

La metafora del burattino è la perfetta rappresentazione dell’uomo moderno: controllato da chissà chi, come una marionetta, ironicamente appeso, proprio come un burattino, a un albero e, alla fine, vittima di ciò a cui deve il suo movimento. Quelle corde che lo tenevano in vita, imprigionandolo, sono le stesse che lo conducono alla morte.

Ricorda! La vita ti metterà alla prova fino a quando non ti arrenderai o andrai oltre.

Devi vincere prima della battaglia. Vincere te stessi interiormente, rimanendo proattivo, perché tutto ciò che sta accadendo all’esterno nasce in te stesso. Quando reagisci, ti trasformi in una bambola meccanica, una vittima indifesa di fronte alla tua proiezione della tua realtà.

Sognare è proattività. Questo è l’argomento che sebbene sia il più trascurato della storia, viene enfatizzato da Walt Disney nella sua versione animata del 1940. Il concetto è che “Tutti i sogni diventano realtà”.

Visibilia ex invisibilibus

Questo è il nostro motto o slogan, che potete trovare nel sito web e in tutte le comunicazioni ufficiali di Ese.

Il visibile nasce dall’invisibile, così come il suono proviene dal silenzio e il movimento nasce dall’immobilità.

Il motto significa responsabilità interiore, significa che l’esterno non può che rivelare qualcosa che è già accaduto nel mondo delle idee, delle cause, nel mondo dell’intuizione e del “sogno”.

Esiste quindi una dimensione verticale a Flatlandia, il mondo piatto e due realtà straordinarie (quella dei sensi … vedere sentire il tatto sentire l’olfatto del gusto). E questo è il mondo dell’invisibile.

Tutto ciò che possiamo vedere, annusare, toccare, sentire, sentire, assaggiare – la realtà in tutta la sua varietà – è una proiezione di un mondo invisibile ai nostri sensi che esiste al di sopra della ‘realtà apparente’ e questa è anche la sua causa.

L’invisibile non è qualcosa di metafisico, poetico o mitico, e nemmeno misterioso e soprannaturale, né si riferisce a una parte stabile dei fenomeni e delle categorie della realtà del mondo.

Siamo circondati dall’invisibile​

Difficilmente ci rendiamo conto che viviamo in un mondo fatto di invisibilità, che noi stessi siamo invisibili. Tutti i nostri pensieri, emozioni, sentimenti, fantasie, immaginazioni, sogni, sono invisibili. E tutto ciò che appartiene alle nostre speranze, ambizioni, segreti, paure, dubbi, perplessità, incertezze e tutte le nostre sensazioni, desideri, attrazioni, avversioni, amori ed odi, sono invisibili.

Tutto ciò che conta ed è reale in un uomo è invisibile.

In questa direzione si colloca il capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry quando scriveva:

*”Ecco il mio segreto. È molto semplice: È solo con il cuore che si vede bene; l’essenziale è invisibile all’occhio.

*Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna guardare con il cuore…

La direzione verso cui stiamo andando e perché  siamo qui adesso viene espressa da una citazione della prolusione per l’apertura dell’anno accademico della European School of Economics, di di John Forbes,

“Una vera Scuola deve proporre un sistema di idee vitali capaci di interpretare il mondo, di fornire un quadro preciso della condizione dell’uomo e della sua possibile evoluzione.  Una vera Scuola deve preparare le cellule di una nuova umanità, individui ispirati da un’etica oggettiva: visionary men, utopisti pragmatici, filosofi   d’azione capaci di nutrire   il ‘sogno” di un’economia globale e di una politica di responsabilità planetaria, consapevoli che il proprio miglioramento è condizione di ogni progresso della società.”

​(John Forbes to the Ese in 1997-98)

 

Impara a Sognare!

Il Sogno è la cosa più reale che ci sia.Il sogno è la forza più potente di cui siete dotati. E’ la natura del sogno che ti mette in grado di affrontare l’incommensurabile e di farti realizzare di essere un Dio…  un dio smemorato che ha dimenticato di poter rendere possibile l’impossibile!