Il mondo è il sognato
Il sognato non potrà mai farti del male
Girammo una curva e ci trovammo di fronte a un enorme lago. Il cielo blu intenso riflesso nella superficie vitrea davanti a noi era interrotto solo da un cigno occasionale e dalle increspature di una brezza passeggera. Respiravo profondamente raccogliendo quella scena e fissando le ultime ceneri di quel ricordo d’infanzia dentro di me.
La luce riflessa sull’acqua era quasi accecante e inconsciamente guidai verso una fila di alberi che ci avrebbe protetto da quello splendore travolgente, dimenticando così in fretta il gioco del piatto.
“Non dimenticate, il mondo è il sognato, e il sognato non potrà mai ferirti. Il sognato dipende interamente da te. Tu sei l’unico sognatore e creatore. Tu sei la causa stessa della sua esistenza. Senza di te il mondo scompare. Il mondo ti deve tutto….”Disse Non avevo mai collegato le mie azioni con le sue parole fino a quel momento.
Mi avvicinai e sovrappensiero toccai le mie ginocchia sbucciate, ricordando come, tanti anni fa, nonostante la mia cautela iniziale finivo per prendere velocità, per poi in un momento di distrazione inciampare e cadere rovinosamente su quel vassoio d’ argento che avevo di fronte a me.
Le mie numerose cadute sono state esemplari della mia distrazione. Stranamente, il Dreamer non mi aveva allontanato, ma vedeva in ognuna di esse una prova che doveva rafforzarmi. Avevamo parlato a lungo di ognuna di esse.
“Gli dei e gli uomini fanno parte di un bellissimo gioco che tu stesso hai creato per la tua soddisfazione e il tuo piacere. Gli dei sono fatti per risolvere i problemi dell’Universo. Gli uomini sono fatti per aggravarli e perpetuarli….”. Disse in modo criptico quando espressi il mio sconcerto per quegli eventi.
“Nel momento in cui sogni un nuovo sogno stai creando anche l’antagonista che ti aiuterà a realizzarlo – un antagonista di pari forza che può rendere visibile e possibile il percorso verso la sua realizzazione…. “ Aveva parlato a lungo dell’Antagonista e anche se all’epoca ero sicuro di aver capito, quando l’Antagonista appariva era sempre ‘il nemico’ – un’identità straniera che non faceva affatto parte di un gioco, ma un nemico pericoloso e mortale. Si fermò prima di pronunciare quello che sarebbe stato da allora l’emblema e l’epitaffio di tutta la mia vita.
” Quanto è difficile e quanto devi essere coraggioso per non chiedere aiuto, quanta fiducia e quanta sicurezza per mettere un piede nell’abisso e sapere che l’intero universo ti sosterrà!