Conversazioni dei giorni scorsi

ispirate dal libro La Scuola degli Dei

“Le cellule non devono mai morire!”

 

Disse il Dreamer, zittendomi con un richiamo invisibile.  Anche se la mia osservazione sulla puntualità lo aveva leggermente divertito,, non aveva intenzione di far credere a me o a chiunque altro nella stanza che le cellule fossero materiale inanimato di cui disfarsi.  Ci riportava costantemente alla verità che la vita arriva fino all’atomo.

 

“In ogni momento possiamo iniettare l’immortalità in noi stessi e in coloro che ci circondano… Esprimete l’immortalità a voi stessi e a coloro che vi circondano!  Non morite mai dentro… non morite mai nel vostro corpo!”

 

Si voltò verso lo scaffale dietro di lui per recuperare il cellulare che usava per scrivere una grande quantità di messaggi. Notai che si trattava di un Nokia, top di gamma di molti anni fa, praticamente un mini computer portatile che era ormai fuori produzione, egli trovava che fosse molto comodo per scrivere. Col tempo aveva acquisito il fascino e il carisma della famosa scarpa di Maxwell Smart.  Aprì lo schermo verticale mentre cercava il messaggio giusto, poi lesse ad alta voce.

 

“Essere fisicamente immortale significa fermare la morte nel proprio corpo, per farlo bisogna eliminare completamente la possibilità di morire a tutte le cellule. Immortalità fisica significa vivere l’Adesso senza limiti – senza inizio e senza fine. Immortalità fisica significa assumersi la responsabilità della propria carne e prendere posizione ora per mantenerla per sempre.

  

Significa non morire mai, non degradarsi mai…Non è che tu diventi invulnerabile o non mortale, ma significa non lasciare spazio in te stesso alla morte in nessuna forma.  Il problema non è essere vivi, è essere così vivi da non poter morire!  

 

Sentitevi vivere per sempre piuttosto che vivere la vita per consegnarla alla morte.  L’immortalità fisica è l’unica alternativa alla morte.  

 

Hai il diritto di vivere al massimo delle tue capacità senza limiti o malattie – senza invecchiare nel fisico della povertà o nella morte”.

 

Credevo di aver capito il concetto di immortalità e intellettualmente ammettevo che la morte è innaturale, ma paradossalmente ritenevo che fosse perfettamente normale e necessario che alcune cellule, nel corso della vita, morissero.  

 

Imperterrito il Sognatore continuò.

 

“Vivere 24 ore al giorno in assenza di morte! (l’immortalità deve essere totale)

Siamo qui per diventare immortali – QUESTA è la nostra unica vera occupazione. 

Non potete avere successo con la morte nel cuore. 

Lo stato di assenza di morte e di dubbio è necessario per ottenere la vittoria!