Dialogo tra due immortalisti
Elio D’Anna e Aubrey de Grey
Questo è un Libro che ha le risposte prima ancora che possiate chiederle.
The Technology of the Dreamer
Le risposte che potete trovare nel libro “The Technology of the Dreamer” sono straordinarie anche se probabilmente difficili da capire. Ciò che si evince dal libro è che l’esterno non è in grado di darti nulla. Il processo avviene dall’interno verso l’esterno. Anche se un essere straordinario indica come si possono trasformare le cose, è il lettore che dovrà metterle in pratica.
Aubrey De Grey: Perché non funziona? Che peccato! Avevo sperato in un lieto fine!
Elio: Questo non è possibile. Puoi sconfiggere la morte solo se vinci le piccole morti che ti infliggi ogni giorno. Ogni giorno moriamo migliaia di volte. Dobbiamo comprendere e cercare di essere consapevoli di queste morti che sono dentro di noi. Se lo fai, vedrai che morirai sempre di meno, ed ancora meno e capirai che la morte fisica è impossibile perché è il risultato di un numero incalcolabile di morti che imponi al tuo corpo.
Aubrey De Grey: Raccontami un po’ di più sulla ESE, La European School of Economics è una scuola di Economia, sei sempre stato un economista?
Elio: Sono anche un economista ma non insegno. Non amo insegnare, ecco perché ho degli ottimi insegnanti
Aubrey De Grey: Perfetto Ma pensavi che avresti creato una scuola e aiutato altre persone ad insegnare?
Elio: Gli insegnanti stanno facendo un buon lavoro. La mia idea era di dover cambiare l’educazione del mio Paese e per questo ho creato un’università privata con 12 sedi distribuite in molte città italiane e 5 all’estero, una in America e l’altra in Europa, una concezione completamente nuova e rivoluzionaria.
Aubrey De Grey: Di quale nazione stai parlando?
Elio: Dell’Italia Volevo cambiare l’istruzione universitaria nel mio Paese, quest’idea ha avuto un rapido successo ed è proprio per questo che è arrivato l’attacco di un antagonista molto forte nelle sembianze dello Stato italiano.
Aubrey De Grey: Hai sentito parlare di John Sperling? Lo hai conosciuto? E’ stato un pioniere dell’educazione universitaria privata negli Stati Uniti. Ha iniziato con l’Università di Phoenix circa 30 anni fa, credo. Inizialmente aveva solo la formula online. Ora ha anche dei campus, ma era la prima volta che negli Stati Uniti si svolgeva un’istruzione universitaria a scopo di lucro privato ed ha avuto molto successo. L’altro motivo per cui lo menziono è che anche lui, negli ultimi anni, era molto interessato ai temi relativi all’invecchiamento e ha creato un’area di ricerca sul tema nel suo istituto, ma non sono mai riuscito a convincerlo a sostenere alcuno dei nostri lavori. Ha anche scritto un’eccellente autobiografia. Si chiamava “Rebel with a Cause”. Se ne trovo una copia te lo invio.
Elio: Nel mio primo libro “La Scuola degli Dei” c’è un capitolo sull’antagonista, un elemento molto importante nella vita di tutti. L’antagonista è una figura che appare solo quando si ha una grande idea o un grande progetto e l’antagonista è qualcosa che tu crei solo per appoggiare il piede e passare oltre. Leggendo anche qualcosa su di te ho notato che hai avuto molti antagonisti.
Aubrey De Grey: Si, ci ho fatto il callo. Non è così male, ma ce ne sono ancora molti
Elio: Questo è accaduto anche a me. Ho avuto un antagonista molto feroce – il ministero dell’Università – e ho dovuto rinunciare a 9 scuole solo perché hanno condotto una campagna mediatica diffamatoria. Con le mie idee stavo attaccando il monopolio dell’università statale italiana. Ero puntato sulla ESE e sul suo successo ed ero felice. Quando è arrivato questo attacco ho dovuto convocare lo Stato italiano davanti al tribunale europeo che ha reso giustizia alla mia università ed è per questo non sono favorevole alla Brexit. L’Europa è stata un grande intervento superpartes, l’Italia è stata giudicata dalla Corte Suprema e la vittoria ha permesso a più di 1500 ragazzi di vedere riconosciute le loro qualifiche. È molto difficile combattere qualcosa di cui non si conosce la provenienza. Pensi di fare qualcosa di molto positivo per il tuo Paese e per le tue persone, poi accade qualcosa che ti dice che stai commettendo un crimine contro le istituzioni.
Aubrey De Grey: Da parte mia, ho avuto molte opposizioni, soprattutto da parte di altri scienziati, che non hanno compreso realmente quello che stavo dicendo. Non erano in malafede, pensavano solo che avessi torto e che stessi facendo danni. Il più delle volte erano esplicite, quindi non avevo il problema di non sapere – sapevo quello a cui andavo incontro. Ovviamente era prevedibile. È successo nel corso di tutta la storia della scienza e, quindi, non mi ha sorpreso, era solo una parte del processo completamente pianificato e ci è voluto molto tempo, ma è sempre così. Mi ha anche aiutato a lavorare con persone che conoscevo abbastanza bene personalmente perché il campo deontologico è piuttosto limitato. Paradossalmente, c’era molta amicizia e allo stesso tempo disaccordo scientifico. Poi col tempo le persone che mi criticavano hanno cominciato a capire che non ero così stupido come pensavano. Non c’è voluto molto. All’inizio è stato difficile guadagnare credibilità e inoltre, non ho ricevuto fondi come molti scienziati. Non stavo chiedendo soldi al governo con il sistema di certificazione paritetica. Dicevo cose che interessavano molto il pubblico, sono diventato popolare tra i media e ho ricevuto molti inviti a conferenze, non necessariamente conferenze specialistiche nel mio campo, ma conferenze pubbliche generali, comprese quelle di alto profilo che piacciono alle persone facoltose e così via. Quindi, ho avuto molti contatti con persone che potevano fornire denaro per questo. E la cosa migliore è che provenivo da un background insolito – ho iniziato come informatico e un certo numero di persone ricche che erano interessate al mio lavoro provenivano anch’esse da un background simile, così potevo parlare la loro lingua. Si sono anche resi conto che il fatto che altri scienziati affermati dicessero di no non era per forza attendibile.
Elio: Così avete unito la tecnologia alla ricerca su come mettere a morte la morte…
Aubrey De Grey: Beh, per uccidere l’invecchiamento. Non conduco studi scientifici per le persone vittime di incidenti stradali o altri incidenti mortali, mi limito a lavorare sulle cause di morte, mi piace sottolineare che il mio lavoro è quello di evitare che le persone muoiano di vecchiaia. Voglio che la gente smetta di invecchiare prima che la prima causa di morte sia la malattia, quindi la longevità è un effetto collaterale della salute. Per quanto mi riguarda, faccio il medico di base.
Elio: Pensi che quando sei con te stesso e in solitudine, ti accorgi mai di essere attaccato da qualcosa che non riesci ad affrontare?
Aubrey De Grey: No, non mi succede Mi sento molto sereno nella mia vita per come sto affrontando tutta questa storia. Mi sento molto privilegiato ad aver avuto così tanto successo come ne ho già ottenuto. Naturalmente, so che c’è ancora molto da fare, ma sono molto contento di come stanno andando le cose. Non sento alcun tipo di stress o angoscia o qualcosa del genere.
Elio: Non c’è infelicità in te stesso, nessun attacco di tristezza, paura o dubbio?
Aubrey De Grey: Molte persone si sono dette che le mie ricerche in questo campo siano state motivate da un evento spiacevole come la morte di mia madre o un altro accadimento che mi abbia traumatizzato, ma non è stato affatto così. Ciò che mi ha portato in questo campo è stata la sfida umanitaria. L’invecchiamento provoca molta sofferenza più di ogni altra cosa e voglio salvare quante più vite possibili, ma allo stesso tempo so che non conosciamo la difficoltà del problema. Quindi, non sappiamo i tempi che ci vorranno. So solo che sto facendo la cosa giusta cercando di ridurre i tempi. Credo che una cosa per me sia che mi piace comprendere il perché di quello che penso, ma solo limitatamente a un certo punto. Così, per esempio, voglio sconfiggere l’invecchiamento e voglio capire come mai voglio sconfiggere l’invecchiamento. La risposta risiede nel fatto che voglio ridurre la sofferenza.
Elio: Per me è diverso, perché credo davvero che l’unica morte sia dentro di te. Quindi la morte fisica è qualcosa che sarà sconfitto, e sarà annullato, se smetti di morire dentro di te.
Aubrey De Grey: Questo certamente è d’aiuto. Sento che il fatto di essere calmo dentro di me, che vivo la vita che voglio vivere, significa avere un basso livello di stress e ciò fa bene anche alla mia salute fisica. Infatti, e questa è una cosa interessante, alcune persone vivono una vita eccezionalmente lunga, arrivano fino a 100 anni e più. Coloro che sono interessati al fenomeno naturale non devono far altro che studiare quelle persone. Dicono: “Cos’hanno di speciale queste persone? Che cos’hanno in comune?. E la risposta è “quasi niente”. Alcuni di loro fumano, altri sono in sovrappeso. Non c’è davvero nessuna legge, tranne una, niente li preoccupa. Non hanno una vita a basso stress, ma quando si trovano in una situazione di tensione, sanno come gestire bene lo stress.