Intervista ad Elio D’Anna

Secondo lei, perché il libro attira così tante persone?

Elio. Perché il Dreamer è un personaggio letterario completamente nuovo, reale, vibrante e allo stesso tempo inafferrabile. È contemporaneo e senza tempo, è saggio, ma non appartiene a nessuna religione o filosofia. Il suo amore è senza pietà. Egli è la garanzia tangibile che un giorno tutti noi potremo diventare il Dreamer, padroni del nostro destino.

Anche per il protagonista che è un uomo comune. Ed i lettori si identificano con la cavia, e simpatizzano con il protagonista per tutti i problemi e gli sforzi infiniti che affronta per applicare le parole del Dreamer alla propria vita.

Il Libro è anche una mappa, un piano di fuga. I lettori si identificano immediatamente con colui che spicca il volo, con l’uomo che sogna la sua libertà. Egli dà realtà a un sogno che appartiene a ognuno di noi: trasformare la nostra vita in un paradiso portatile.

D. La definizione di Dreamer che ha usato nel libro ci ricorda i sogni che facciamo tutti durante il sonno notturno e, a volte, anche durante il giorno. È la stessa cosa, o se no cosa li rende diversi?

Elio. No. Non c’è niente di più lontano da questo. Il sogno non è il prodotto di un’attività onirica, ma uno stato di libertà, una condizione psicologica di assenza di paura, ansia, dubbi ed emozioni negative. Quando riusciamo a raggiungere tale condizione entriamo in uno stato creativo, in contatto con il mondo delle idee, delle soluzioni. La soluzione siamo noi.
La definizione che ho ricevuto dal Dreamer è: “Sognare significa essere in questo momento ciò che si vuole divenire.

D. Non riesco a immaginare un mondo pieno di persone che non muoiono mai e che sono felici allo stesso tempo! Se non per qualcos’altro, questo non creerebbe grandi problemi demografici con tutti questi miliardi di persone sulla Terra?

Elio. È sufficiente per te sognare che non morirai mai. Il Libro parla e si rivolge solo al singolo lettore, all’individuo. Gli altri non esistono se non come milioni di specchi che riflettono te e solo te.

D. Questo è sicuramente un libro difficile, e anche pericoloso. Ritiene che si possa rivolgere a un numero molto specifico e limitato di lettori o al pubblico in generale?

Elio. L’unica cosa che viene messa in pericolo dalla lettura della Scuola degli Dei è la tua ignoranza insieme alle tue paure e ai tuoi dubbi e a tutta la zavorra emotiva che avvelena la tua esistenza. Non preoccuparti. Le persone trovano il Libro solo quando sono pronte.

D.Lei si sta rivolgendo alla gente comune con il suo libro, Come può la persona comune avvicinarsi al Dreamer?

Elio. Tutti abbiamo la possibilità di incontrare il Dreamer, la parte più sincera, la parte più reale di noi stessi. Non abbiamo bisogno di essere straordinari per incontrarlo. Dobbiamo solo essere noi stessi. Questo accade quando tocchiamo i nostri limiti, quando arriviamo al punto in cui non possiamo più andare avanti.