Brexit: la sfida

Cosa significa Brexit per i privati e le imprese?

L’incertezza sulla Brexit

Se la politica e l’economia del Regno Unito sono ancora lontani, il 2018 è un anno di rimescolamenti e di nuove ondate di incertezza per la Brexit. Ma anche se Westminster si batte per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, l’idea di cosa significhi Brexit per le aziende e i singoli individui è decisamente nell’aria. Per gli studenti dell’ESE che studiano economia e finanza, molti dei vantaggi dell’appartenenza all’UE/SEE sono chiari: viaggi convenienti, accesso al mercato unico, una moneta unica per tutti. Tuttavia, la domanda su cosa significhi un’ identità europea per i singoli e per le aziende è più complessa.

“Essere europei non significa occupare una certa area geografica in Europa”, sostiene il presidente dell’ESE Elio D’Anna. “Essere europei significa pensare come europei, vivere in un paese con valori e tradizioni europee e, sentirsi europei”.

Per gli studenti dell’ESE è fondamentale rimanere consapevoli dell’impatto che Brexit potrebbe avere su di loro e sulle organizzazioni per cui lavorano (a tempo pieno o come stagisti). Sia che si tratti di preparare un curriculum o di fare domanda per un tirocinio in PMI o multinazionali, gli studenti ESE devono essere dotati delle competenze necessarie per avere successo in un mercato del lavoro europeo incerto. È anche importante considerare come le carriere un tempo burocratiche (come lavorare nelle banche d’investimento) possano non avere necessariamente lo stesso fascino dopo Brexit.

Questa settimana è stato lanciato un libro al campus ESE di Milano per Brexit: La Sfida (Brexit: The Challenge) ha affrontato le idee intorno a Brexit e a ciò che il futuro riserva. Il giornalista Federico Punzi, è uno dei due coautori, ha espresso un tono cautamente ottimista su ciò che Brexit significa per il Regno Unito e per la comunità internazionale.

“Un disastro? Un’apocalisse? Probabilmente no”. Ma è fermamente convinto che il referendum richieda un’autocritica da parte dell’Europa continentale, in quanto avrà un impatto drammatico sul contesto economico internazionale negli anni a venire.

“Brexit è una sfida per la Gran Bretagna ma anche per l’Unione Europea, una sfida per le élite, una sfida per tutto l’Occidente e una sfida geopolitica”, ha detto alla conferenza, che comprendeva anche gli interventi del co-autore Daniele Capezzone, e il professore e giornalista dell’ESE Paolo Brambilla. Di conseguenza, è importante che gli studenti ESE imparino a conoscere il business internazionale, la finanza, il management e il marketing per rimanere consapevoli del panorama in continua evoluzione. Le istituzioni politiche e finanziarie svolgeranno senza dubbio un ruolo importante nel creare un futuro internazionale vibrante per l’Europa. Tuttavia, suggerisce Elio D’Anna, gli alunni dell’ESE con un’attitudine imprenditoriale possono modellare il percorso dell’Europa anche sulla scia del voto di Brexit.

“L’unico che può cambiare gli eventi, le circostanze, sei tu stesso, l’individuo”.