È difficile immaginare come un uomo integro veda il mondo, sembrerebbe che una conoscenza totale e simultanea del passato, presente e futuro, toglierebbe ogni sorpresa all’esistenza.
L’uomo ordinario si vede costretto dunque a rinunciare alle cose del mondo per raggiungere l’infinito oppure a rinunciare alla sua aspirazione all’infinito per godere del finito.
Ma un uomo superiore alla norma scopre invece l’infinito nel finito e l’assenza di tempo nella temporalità. Sono due modi simultanei di vedere e vivere la stessa cosa, godere profondamente della vita e nello stesso tempo dominarla, riscoprendo nel cuore della conflittualità e delle contraddizioni più laceranti, l’Unità suprema.