AVERE E’ ESSERE

Having is Being III
Having is Being III

Dopo oltre mezzo secolo di insuccessi dei programmi di aiuti internazionali ai paesi del terzo mondo, possiamo affermare che non è possibile aiutare dall’esterno un paese che non sia già pronto nell’essere, che non abbia già raggiunto un adeguato grado di ricchezza nel suo patrimonio di idee (etiche, estetiche, religiose, filosofiche, scientifiche, etc.) e nel suo sistema di valori. A molti di questi paesi basterebbe riconnettersi alla loro antica saggezza, all’essenza delle loro origini e riportare linfa nel sistema dei valori più antichi per raggiungere livelli di agio nelle loro condizioni di vita.

In natura come in economia ogni guarigione procede dall’interno all’esterno, dall’invisibile al visibile, dall’essere all’avere.

La storia dell’uomo è una ricerca incessante di fare e di avere di più; l’avanzamento della civiltà coincide con lo sviluppo di capacità sempre maggiori di produrre, di comunicare, di viaggiare, e anche di distruggere, guidato dal desiderio di possesso, da istinti predatori mai sopiti, eco di una nostalgia animale. Perpendicolarmente a questa storia corre la dimensione invisibile delle idee, il mondo delle cause.

Ogni conquista nel visibile, ogni incremento della capacità di fare e di avere dell’umanità è sempre stato anticipato da una conquista nell’essere. La coscienza, le conoscenze scientifiche e il progresso tecnologico procedono di pari passo con la conoscenza che l’uomo ha di sé e con il livello di consapevolezza raggiunto. Il progresso scientifico e la conseguente capacità di disporre di energie e risorse maggiori, nella storia della nostra civiltà sono regolati dalla stessa legge che in natura dota ogni specie solo delle armi e della forza che è in grado di controllare. Più sei, più sai, più fai, più hai. Così è frequente nella storia delle invenzioni il caso di scoperte che avvengono contemporaneamente in diverse parti del mondo, quando il loro tempo è arrivato e l’umanità, o quella parte di umanità, è pronta a riceverle. L’intuizione di un mondo invisibile, psicologico, l’aspirazione a conoscere se stesso, a dare un significato alla sua esistenza, ad innalzare la qualità del suo pensiero è quindi all’origine della nostra civiltà, così come è alla base di ogni nostro progresso anche materiale.